L’AGRICOLTURA DI MONTAGNA Storia, cultura, tradizioni e prodotti: il caso del Veneto
La montagna occupa più della metà del territorio italiano, ma è abitata solo dal 19% della popolazione. Attualmente il suo utilizzo è legato al turismo, con presenze medie annue di 39 milioni di turisti, pari al 12,4% del totale nazionale, che contribuiscono a produrre un fatturato, stimato, in 8,5 miliardi di euro. Le aree forti sono l’arco alpino e le Prealpi, meno l’Appennino.
L’economia montana ha, però, una lunga e complessa storia, e sino a un cinquantennio fa poggiava sullo sfruttamento rurale che aveva e ha l’importante ruolo di salvaguardia, di manutenzione del territorio e di valorizzazione e rilancio di alcune particolari attività artigianali. Oggi l’agricoltura di montagna è un’economia di nicchia, nonostante i prodotti della filiera agroalimentare siano di elevatissima qualità.
Una agricoltura, dunque, non marginale che fa leva sui prodotti tipici e biologici, sulle loro trasformazioni e sull’interazione con un turismo collegato alla natura e alla degustazione di cibi peculiari, strettamente legati all’identità e alla cultura dei luoghi, di cui l’Italia e il nostro Veneto vanno giustamente fieri. Alle aree montane, anche a quelle scarsamente antropizzate, va infatti riconosciuto il ruolo di conservazione e salvaguardia di tutte quelle tradizioni, specie in campo gastronomico e architettonico paesaggistico, che rappresentano le nostre radici ed il nostro futuro.
19 Luglio 2013, ore 17.30
In allegato l'intero programma, che contiene orari, argomenti e relatori.