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La Storia
di Villa Della Torre

Il corpo di fabbrica, dove avevano residenza i Maffei, era un parallelepipedo a due piani munito di torre colombaia ed è quello collocato a sinistra entrando nel peristilio della Villa dal colle della Fumane. La ristrutturazione cinquecentesca si deve ai Turriani, i quali ricevono i possedimenti di Fumane da Guido Antonio Maffei, di cui Giulio Della Torre aveva sposato nel 1504 l’unica figlia Anna. La costruzione, come oggi la vediamo, si deve soprattutto alle intuizioni di Giulio Della Torre, un intellettuale umanista di grande cultura e a quelle di Francesco Della Torre, figlio di Giulio e Anna e Segretario del Vescovo Gian Matteo Giberti.

Villa Della Torre è legata indissolubilmente all’unione tra due delle famiglie nobili della Verona del Cinquecento, i Maffei e i Della Torre, ma la storia dei luoghi dove oggi la Villa sorge è antichissima e antecedente al Cinquecento: sul Monte della Fumana sono stati ritrovati resti riferibili ad un castrum medioevale, mentre l’area attuale di Villa Della Torre ospitava forse, in origine, la sede dell’amministrazione comunale. Ancora oggi, rifacendosi a quelle costruzioni antiche ed alla struttura dell’edificio, chiuso da mura perimetrali, i fumanesi chiamano la Villa in dialetto locale “el palasso” – il Palazzo.

Circa la paternità architettonica della Villa, le ipotesi formulate sono diverse: sicuramente fra gli ispiratori e le scuole che contribuirono a definirne il progetto, si possono ricordare i grandissimi Giulio Romano, autore di Palazzo Te a Mantova, Michele Sanmicheli, architetto del Tempietto citato da Vasari nelle Vite ed il sommo decoratore Giovanni Battista Scultori.

L’originalità dell’edificio sta interamente nella sua concezione: non solo una dimora di campagna costruita a fini utilitaristici e legata alle attività agricole del podere, ma luogo pensato per la pace del corpo e dell’anima secondo i canoni fissati dagli scrittori della latinità, tanto amati dalla tradizione umanistica italiana. La Villa, proprio per la sua bellezza e particolarità, fu visitata da ospiti illustri tra cui sicuramente la poetessa cortigiana Veronica Franco che riuscì qui ad allestire feste e banchetti in onore dei dogi di Venezia e della loro corte.

“Villa Della Torre, oggi proprietà della Famiglia Mastella Allegrini, è uno dei gioielli più rari e preziosi del Rinascimento Italiano”

Luoghi

Villa Della Torre rivela, nei diversi elementi architettonici che la compongono, il preciso progetto edificatorio della famiglia Della Torre e degli architetti che la progettarono e costruirono. Giulio e Francesco Della Torre, brillanti umanisti, vollero infatti costruire una villa secondo il progetto romano di domus antiqua che prevedeva che le antiche ville romane si sviluppassero come una regolare successione di spazi disposti lungo un asse mediano e collegati visivamente in un’unica prospettiva (è l’impostazione sulla quale Giulio Romano aveva edificato Palazzo Te).

Il sito di Villa Della Torre, in lieve declivio consentì inoltre di articolare l’edificio per piani scalari – secondo uno schema anch’esso di matrice antica e romano-rinascimentale – lungo una sequenza che dal primo cortile conduce al cuore della villa, un cortile porticato che riprende il Peristilium della domus latina e che, da lì, attraverso la Peschiera, accede al giardino e al ninfeo inferiore.

La progettazione di Villa Della Torre era congruente da un lato con lo studio dei classici e del mondo classico, dall’altro suggeriva un percorso ascendente che dalla Grotta, luogo dell’illusione e punto più basso della scala morale, conduceva al Tempietto, punto più alto della Villa e insieme più lontano dalla voragine della grotta. In questo percorso la Grotta e il Tempietto rappresentano il basso e l’alto, il buio e la luce, l’inferno e il cielo.