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Sale interne

Il confronto tra natura e arte prosegue anche nelle sale interne dove i quattro Camini Mascheroni antropomorfi sono i veri protagonisti, allegorie di forze sconosciute, si rifanno al gusto per il grottesco, alla natura indagata nei suoi aspetti più curiosi ed enigmatici. Attribuiti inizialmente a Bartolomeo Ridolfi, ora gli storici dell’arte li attribuiscono a Giovan Battista Scultori, allievo di Giulio Romano e uno dei suoi più fedeli collaboratori. Era infatti indispensabile, per affrontare tematiche tanto singolari e insolite sia nel campo dell’invenzione architettonica che decorativa, ricorrere a Giulio Romano stesso, capace di amalgamare i reperti del passato con suggestioni innovative. In questo clima Giulio Romano e i suoi collaboratori risultano gli interpreti ideali e più efficaci per alludere, nella sua costruzione figurativa, a una “conoscenza” riservata a una casta di eletti.

I camini del Leone, dell’Unicorno, del Diavolo e dell’Angelo costituiscono un unicum nella storia dell’architettura, un episodio isolato, la cui potenza espressiva va ricercata nel multiforme simbolismo che pervade l’intera struttura e a quel nuovo gusto fortemente eversivo, per l’orrido, il terrificante, il mostruoso, il grottesco e il deforme espresso da Giulio Romano, in modo particolare nella sala dei Giganti a Palazzo Te. I mostruosi camini di Villa Della Torre e l’affresco della Sala dei Giganti di Palazzo Te sembrano così essere l’uno il riflesso dell’altro. Il Salone degli Specchi invece, frutto di un rifacimento settecentesco, è caratterizzato da decorazioni in stucco e pittoriche, ma conserva anche alcuni medaglioni bronzei raffiguranti artisti e poeti della latinità classica, opere in questo caso di Giulio Della Torre, proprietario della Villa che testimoniano, insieme ad un busto di un imperator, di un’effigie muliebre, ad un Satiro e un Mercurio posti sull’architrave delle porte, il continuo richiamo alla cultura classica. Come nel Peristilio e come in tutta Villa Della Torre, anche nelle sale interne, linguaggio classico e moderno, aulico e grottesco, collaborano con l’intento di lasciare stupefatti e meravigliati gli ospiti. 

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